Il momento in cui il sole scende sui finestroni di Villa Salina e abbraccia gli alberi intorno è sicuramente il migliore per gustare un buon piatto della tradizione culinaria emiliana e passare il tempo in allegra compagnia. È questa l’atmosfera che da ormai quattro anni il Crt Fitel Bologna, insieme alle Cucine Popolari di Bologna, ricrea nel meraviglioso contesto dei colli di Castel Maggiore in occasione del Salina Beer Festival. L’iniziativa nasce proprio con l’intenzione di unire al volontariato lo svago all’aria aperta delle prime serate di giugno. “Le Cucine Popolari - recita il volantino della manifestazione - sono la dimostrazione che qualcosa si può fare per rendere migliore il posto in cui viviamo”.
Il progetto delle Cucine Popolari di Bologna è in continua crescita, ma per costruire una cucina in ogni quartiere della città, oltre all’impegno di tutti i volontari, servono continue donazioni e raccolte di fondi. “Ogni anno - spiega Claudio Busi, presidente del Crt Fitel Bologna e organizzatore dell’evento - proviamo a raccogliere sempre più fondi, anche se l’imprevisto è sempre dietro l’angolo. Quest’anno abbiamo scelto come periodo fine maggio con la sua tardiva primavera e purtroppo il meteo non è stato dei migliori. Se fossero state tre giornate di pieno sole, mi sbilancio a dire che sarebbe stato l’anno con l’affluenza maggiore; purtroppo la pioggia ci ha colpito. Ci siamo rifugiati nelle meravigliose sale affrescate della villa e siamo comunque riusciti a fare servizio. Ma l’effetto è stato sicuramente diverso”.
Imprevisti climatici a parte, il Salina Beer Festival è un evento destinato a continuare anche grazie alla fitta rete di sponsor che, fin dalla prima edizione, sostiene l’iniziativa. “Il meccanismo ormai è collaudato - continua Busi - Crt Bologna e Cucine Popolari funzionano bene insieme. I vari sponsor che ci supportano ormai conoscono bene l’iniziativa. Non serve neanche ricordarglielo, ogni anno sono subito pronti a aiutarci. E questo è solo uno degli effetti del Salina: creare una rete di contatti a favore di una realtà di volontariato concreta come sono le Cucine Popolari”.
Ora gli organizzatori pensano a un programma più ampio, spalmato su più di tre giornate in modo da sfruttare al meglio l’aria aperta di inizio estate, anche perché in una città come Bologna - con l’eccezione di quest’anno - il caldo di solito si fa sentire. Osserva Busi: “Non fai in tempo a preparare tutta l’attrezzatura delle Cucine, caricarla sui camion e montarla in Villa che è già il momento di smontare tutto e tornare in città. Sicuramente avere più tempo a disposizione - conclude il presidente del Crt Fitel Bologna - gioverebbe sia alla raccolta fondi sia alla struttura organizzativa della festa. In questa edizione, nell’unico giorno di pieno sole, siamo andati in tilt a causa dell’elevata affluenza di persone. Che bello sarebbe che tutte le serate fossero così, tempo permettendo naturalmente”.
Eleonora Poli
Redazione Fitel Emilia Romagna Aps