Dai primi anni 80 a oggi, sono quasi 33 milioni i morti di AIDS nel mondo. Dallo scoppio dell’epidemia nessuno ha ancora trovato una cura efficace che debelli del tutto il virus; sono stati introdotti farmaci capaci solo di rallentarlo. Nel 1988 durante un Summit mondiale dei ministri della sanità è stata istituita la giornata mondiale contro l’AIDS a favore della prevenzione e a sostegno della ricerca. Da allora, ogni 1° dicembre organizzazioni e associazioni in tutto il mondo attuano progetti e iniziative utili a far accrescere la coscienza dell’AIDS.
Scoperta nel 1981 negli Stati Uniti, il virus dell’HIV è stato per anni tenuto nascosto dalle associazioni sanitarie. I soggetti più colpiti, e anche gli unici, a una prima analisi, a essere colpiti sembravano essere solo omosessuali, prostitute e tossicodipendenti. Agli occhi della società di fine anni 70, figlia delle ribellioni hippie, dell’amore libero e dell’impennata della droga nel mercato nero e no, questo virus mortale nei confronti delle minoranze appariva quasi come una punizione.
L’ignoranza e la paura nei confronti di questo letale virus hanno portato milioni di persone a morire in pochi anni. I centri d’inclusione LGBT e di volontariato avevano attivato dei centralini di emergenza per le vittime e per le famiglie completamente abbandonate alla loro sorte. Le persone ignorate dalla sanità privata americana hanno subito iniziato a denunciare l’accaduto e a vedere nella mancanza di cure una vera e propria presa di posizione dello Stato che volontariamente non vedeva tutti i morti che l’AIDS lasciava dietro sé. Additata come un tentativo di pulizia forzato delle minoranze etniche e sociali del paese causato da chissà chi e, poi, come terza guerra mondiale l’AIDS ha mietuto milioni di vittime senza mai essere completamente fermata.
A distanza di anni sono stati fatti passi da giganti nella medicina e ora le aspettative di vita di un malato di AIDS sono identiche a quelle di una persona sana. Il fiocco rosso che contraddistingueva i siero positivi e li allontanava dalla massa ora è un simbolo di denuncia e di forza. Un piccolo pezzetto di stoffa che serve a ricordare i gravi errori commessi in passato e a non ripeterli. Tanti sono stati i tentativi di redenzione da parte dei governi mondiali, in primis nelle rappresentazioni cinematografiche. Molti sono stati i film che hanno ricevuto dei riconoscimenti per la drammaticità e il realismo con cui sono state raccontate le storie di chi ha vissuto in primo piano le lotte contro l’AIDS in primo ma anche in secondo piano, come tutti quei medici che hanno supportato i malati terminali con delle cure clandestine o sperimentali. Dai primi The Normal Heart o Dallas Buyers Club alle ultime serie tv come When they see us fino a Rent produzione Broadway di successo planetario scritto da Jonathan Larson.
Eleonora Poli