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Ivano Marescotti: l'anima teatrale della Romagna

Aggiornamento: 22 mar 2024

Voce del teatro dialettale, riferimento per i giovani attori in erba, volto conosciuto del cinema italiano: Ivano Marescotti si spegne a 77 anni dopo una lunga malattia.


Nato a Villanova di Bagnacavallo appena finita la guerra, dopo il diploma al liceo artistico Nervi Severini di Ravenna lavora per dieci anni nell’ufficio urbanistica del comune di Ravenna. Ma il completo con la giacca e gli orari d’ufficio stanno stretti al non più tanto giovane Ivano che nel 1981 decide di licenziarsi per dedicarsi alla carriera teatrale. Contro il desiderio dei genitori che lo volevano dipendente statale, sistemato nel tanto agognato posto fisso, la carriera dell’Ivano attore inizia subito raccogliendo un successo dietro l’altro.


Sul territorio lavora con grandi autori come Leo De Berardinis, Giorgio Albertazzi e Marco Martinelli riportando sui palchi nazionali il dialetto romagnolo. Adatta testi di Raffaello Baldini, compreso la sua più celebre opera La fondazione prodotta da ERT Emilia Romagna. Traduce, se così si può dire, in dialetto la Commedia di Dante e l’Orlando di Ariosto trasformando in quella lingua altrettanto antica e sconosciuta i testi classici della letteratura italiana.


«Se tu chiedi a una persona di 40 o 50 anni se parla il dialetto romagnolo, la risposta tormentone è “non lo parlo, ma lo capisco”. Se, invece, chiedi a un giovane di massimo 20 anni se parla il dialetto, la risposta sarà che non solo non lo parla, ma che nemmeno lo capisce. Questo vuol dire che fra una generazione o due nessuno parlerà più il dialetto romagnolo perché genitori che hanno vent’anni oggi non insegneranno la lingua ai propri figli. Il futuro del dialetto, allora, altro non è che la poesia».


Sul grande schermo recita diretto da Silvio Soldini in L’aria serena dell’ovest pellicola di fine anni ’80 che convince Ivano a dedicarsi sempre più al cinema. Lavora così con altri nomi come Marco Risi, Pupi Avati, Sandro Baldoni, Maurizio Nichetti fino a Roberto Benigni per il quale interpreta il dottor Randazzo in Johnny Stecchino. La comicità lo lega, poi, anni dopo, a Checco Zalone dove in Cado dalle Nubi ricopre il ruolo di un leghista padre della ragazza di cui il protagonista (Checco Zalone) è innamorato. A febbraio 2022 annuncia ufficialmente il suo ritiro dalle scene per dedicarsi interamente al Teatro Accademia Marescotti, scuola per giovani attori aperta a Ravenna.


La notizia della sua dipartita segna il cuore di molti ravennati e giovani teatranti che avevano visto in Ivano un riferimento locale ma anche nazionale, in grado di trasformare quella s prepotente in un’arma invidiabile.

Eleonora Poli

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