Si è spento dopo una breve, inesorabile, malattia il nostro collaboratore faentino Claudio Casadio, che abbiamo fatto appena in tempo a conoscere ed apprezzare con quello che è stato forse il suo ultimo articolo, dedicato alla ricostruzione post alluvione nella sua città. Settantenne, profondamente legato alla sua terra, Claudio è stato direttore del Museo internazionale delle ceramiche e poi direttore della Pinacoteca di Faenza.
Autore di libri, testi divulgativi, guide e cataloghi, era entrato con grande passione e competenza nel mondo delle arti visive, impegnandosi a coltivare le relazioni internazionali ma anche a valorizzare i pittori, i ceramisti e gli scultori meno conosciuti della regione.
Aveva organizzato e diretto conferenze sulla storia contemporanea e sull’economia, rendendo la Pinacoteca di Faenza un punto di riferimento per privati e associazioni culturali della regione.
Il suo ritratto non sarebbe completo senza ricordare la grande passione per la bicicletta e per i sentieri dell’Appennino, ai quali aveva dedicato il suo ultimo libro.
Con lui se ne va un pezzo della più autentica anima romagnola, quella fatta di generosità, rapporti umani e convivialità.
Carlo Gnetti
Direttore responsabile editoriale Fitel Emilia Romagna Aps