top of page

"Non chiamatelo raptus" di Anarkikka

“A mia figlia… A mia madre”.

A loro Stefania Spanò, in arte Anarkikka, dedica la sua seconda raccolta di illustrazioni Non

chiamatelo raptus (ed. people, 2024, pp. 136). Mentre la prima, Smettetela di farci la festa. Di

discriminazioni in genere (ed. people, 2021, pp. 144), era dedicata alle sue nonne. Dunque alla

genealogia femminile… e, palesemente, a tutte le donne.

Ma l’opera di Spanò non si rivolge solo alle donne, bensì vuole comunicare con tutti e tutte, e centra

in pieno l’obiettivo! La personaggia protagonista di questi disegni, con un inconfondibile caschetto

nero, acuta osservatrice, parla molto chiaro: sessismo, molestie, femminicidi, sopraffazione,

discriminazioni in e di genere sono frutto di quello squilibrio che pone gli uomini nella posizione di

privilegio e che permea la nostra cultura e la nostra società. L’occhio accorto di Anarkikka, tra

frangetta e ricciolo, arrabbiato o esterrefatto, poche volte abbattuto, coglie le bestialità eclatanti

quanto le sfumature più infide del quotidiano, folgorandole con caustica ironia in battute asciutte;

che, pur nella loro stringatezza, mostrano un pensiero critico puntuto e complesso.


"Non chiamatelo raptus" di Anarkikka

In particolare sotto esame è il linguaggio, quello dei media, quello del lavoro, dell’educazione…, in

quanto riflesso della società e del pensiero dominante. E se, come sosteneva il filosofo greco

Democrito, il linguaggio è lo specchio dell’evoluzione umana, noi, come dice Anarkikka, “abbiamo

smesso di evolverci. Siamo fermi a l’Homo Raptus”.


"Non chiamatelo raptus" di Anarkikka

Costruite per lo più come un dittico, le tavole di Spanò nei suoi libri riportano sulla pagina sinistra

fatti accaduti e/o le loro cronache nei media, e nella pagina accanto il commento attraverso le

folgoranti “vignette” (termine il cui suffisso diminutivo non trova d’accordo l’ironica autrice che

però si rende conto che l’alternativa “vigne” non è sostenibile!). Messi in fila troviamo resoconti di

violenze domestiche, di stupri, di stalking, di mobbing ai danni delle donne, di gender gap, di

sessismo nello sport, di manipolazione dei corpi delle donne, di leggi che si rivelano parziali, di

sentenze giudiziarie misogene, di femminicidi…, “tanti, troppi episodi che dobbiamo ricordare, uno

per uno”, si legge nella prefazione della sociolinguista Vera Gheno, per mettere a fuoco quelle

violenze piccole e grandi che gli uomini e questa società compiono nel quotidiano, e per attestare

quello che non può essere più disconosciuto: “L’esistenza di un sostrato sociale e culturale che, in

alcuni casi estremi, arriva fino al femminicidio”.


Un vero impegno questo di Spanò-Anarkikka, di informazione, controinformazione, nonché

formazione. Che l’autrice porta avanti con i suoi libri e con presentazioni, mostre, social

(anarkikka.it/ - www.instagram.com/anar.kikka), incontri in tutti i luoghi possibili di aggregazione,

strade, mercati, biblioteche, scuole. Perché convinta, e noi con lei, che il processo di trasformazione

passi anche per l’educazione, a partire dai/dalle giovanissimi/e, cui il suo mezzo comunicativo

arriva immediato, invitandoli/e alla riflessione e a quel cambiamento di paradigmi necessario per

loro stessi/e, perché ogni sopruso e ogni femminicidio – come si legge nella bandella – “oltre a

essere una tragedia per la vittima e la sua famiglia, è una sconfitta per la società e per lo Stato”.


Barbara Pierro

Direttivo Fitel Nazionale, Coordinamento donne Fitel


"Non chiamatelo raptus" di Anarkikka

Anarkikka a Roma con Fitel

Nel mese di novembre il Coordinamento nazionale donne Fitel organizzerà a Roma una mostra

di Anarkikka e un incontro con l’autrice presso il Liceo scientifico “Amedeo Avogadro”.

La mostra, con il patrocinio del Municipio 2 del Comune di Roma e la collaborazione della Ds e del

corpo docente della scuola che hanno abbracciato con entusiasmo l’iniziativa, sarà montata nel

cortile della sede centrale dell’istituto a partire dall’11 novembre e aperta anche al territorio e ad

altre scuole.

Nella mattinata del 19 novembre è previsto un incontro rivolto a tutti gli studenti della scuola

(circa 1300), al quale, con l’artista, le donne Fitel e rappresentanti del II Municipio di Roma,

parteciperanno per raccontare ai ragazzi la loro esperienza: la presidente di Telefono Rosa Gabriella

Carnieri Moscatelli, la responsabile dei Centri antiviolenza “Franca Rame” e “Sapienza” Eleonora

Tolu, la responsabile della Casa-rifugio del Municipio II Emiliana Vergara, la Commissario Capo

della Polizia di Stato in congedo esperta in violenza di genere e vittime vulnerabili Nadia

Giannattasio, e le responsabili nazionali degli Uffici politiche di genere di Cgil, Cisl e Uil.

Questo è uno degli impegni di Fitel: attraverso ogni forma di linguaggio, ogni forma d’arte

stimolare consapevolezza e azioni concrete per costruire un nuovo modello culturale, sociale,

economico nel quale nessuno, nessuna donna debba subire più abusi, violenze e disparità.


Dove incontrare Anarkikka in Emilia-Romagna

A ridosso della data simbolica del 25 novembre, la Giornata internazionale per l’eliminazione

della violenza contro le donne, sono diversi gli appuntamenti che Anarkikka ha in Emilia-

Romagna per presentare i suoi lavori e il suo ultimo libro Non chiamatelo raptus.

✨ Nei giorni 27, 28 e 29 novembre molteplici iniziative in collaborazione con il Centro Donna

Forlì e con il Patrocinio dei Comuni aderenti, della Provincia Forlì-Cesena, di Avis comunale

Forlì: oltre a vari incontri con scuole medie superiori di Forlì, Predappio e Faenza; a quelli con le

donne della fabbrica Electrolux in collaborazione con le rappresentanze sindacali Cgil, Cisl, Uil;

questi gli appuntamenti pubblici:

✨ 27 novembre 2024, ore 20.30 a Bertinoro, presso l’Associazione “Ricci Matteucci” (Via XXIV

Ottobre 32, Santa Maria Nuova) con la presenza della Sindaca Gessica Allegni;

✨ 28 novembre 2024 ore 17.30 presso la Fondazione “Dino Zoli” (Viale Bologna, Forlì-Cesena);

✨ 29 novembre ore 17.30 presso la Sala Comune di Modigliana, con la presenza del Sindaco

Giancarlo Jader Dardi.

✨ Inoltre sarà il 30 novembre a Mirandola (MO) alle ore 17.00 presso la Sala conferenza Polo Pico

all’interno della rassegna “Un libro al mese. Donne che scrivono. Le donne che scrivono sono

pericolose” organizzata dall’Associazione Donne in centro.

Post recenti

Mostra tutti
bottom of page