Venerata dalle civiltà antiche, personificata da Tersicore e rappresentata in svariati modi, la danza celebra la sua giornata internazionale il 29 aprile. Istituita nel 1982 per il Comitato Internazionale della Danza – C.I.D. dell'UNESCO, la giornata della danza (World Dance Day) cade nella data di nascita dell’inventore del balletto moderno Jean-Georges Noverre.
Presente in tutte le culture umane, la danza è documentata fino alla prima preistoria come le altre arti sue sorelle quali il teatro o la musica. Durante le cerimonie religiose o le feste popolari, la danza ha sempre rappresentato un’occasione di aggregazione per la comunità.
Nelle prime tragedie greche, il coro si esibiva principalmente danzando per rientrare nelle grazie degli Dei. Nelle culture indiane e orientali i movimenti artistici erano utili a raffigurare il corso degli astri celesti. L’avvento del Cristianesimo allontanò la danza dalle celebrazioni, lasciandola a una tradizione più popolare. Nel medioevo e nei successivi secoli rinascimentali la danza si elevò a un’arte raffinata messa in scena nelle corti dei Signori accompagnata da leggera musica strumentale. Lentamente iniziò a diventare una pratica sempre più definita e adatta a diversi tipi di pubblico: la danza alta rimase legata agli ambienti di corte creando teatri internazionali ancora oggi conosciuti come l’Opèra di Parigi o la Scala di Milano, mentre la danza popolare più accessibile al popolo continua a affollare le piazze.
Dai generi medievali come la ballata, la ronda o la carola che si praticavano in gruppi, fino al contemporaneo, la danza ha attraversato secoli di storia. La danza o accademica nasce nel 1661 in Francia con la fondazione de l’Académie Royale de Danse da parte del re di Francia Luigi XIV. Rigida, inflessibile e rigorosa la danza classica non ammette errori. Conosciuta per essere seri e impassibili i ballerini sono trascinati da una passione unica, indescrivibile a parole.
La danza è una carriera misteriosa, che rappresenta un mondo imprevedibile ed imprendibile. Le qualità necessarie sono tante. Non basta soltanto il talento, è necessario affiancare alla grande vocazione, la tenacia, la determinazione, la disciplina, la costanza.
Queste sono le parole di Carla Fracci, prima ballerina alla Scala di Milano, scomparsa recentemente. Oltre a lei, l’Italia conta altri grandi ballerini affermati a livello internazionale come Roberto Bolle e Eleonora Abbagnato, e si inserisce insieme a Russia e Francia nella rosa di paesi con più ballerini professionisti. Dalla fredda Russia ricordiamo il controverso Rudolf Nureyev e l’eroe del balletto Vladimir Vasiliev; mentre dalla Francia citiamo la musa che incantò lo stesso Nureyev ovvero Silvie Guillem.
Una vita di sacrifici e rinunce in nome dell’arte più nobile raffigurata anche in innumerevoli dipinti. Il più grande artista che ha riportato su tela la delicatezza del tulle e delle punte delle accademie di danza è sicuramente Edgar Degas. Vissuto a cavallo con il tra otto e novecento, Degas posizionava il suo cavalletto nelle sale prova delle accademie francesi pronto a ritrarre ballerine e maestri. Celebri sono opere quali l’etoille o lezione di danza.
Altro celebre esempio tratto dalla pittura è la serie di opere intitolata la danza eseguita dall’avanguardista Henri Matisse. Nonostante le linee semplificate e i colori appiattiti dall’assenza di sfumature, le figure di Matisse trasmettono un forte senso del ritmo.
Per rendere omaggio a questa sesta arte, ogni anno vengono organizzati numerosi eventi in particolare dai teatri nazionali. Particolare e unico è lo spettacolo dell’apneista e danzatrice francese Julie Gautier che, a Montegrotto Terme (Padova), presenta una coreografia interamente subacquea. Intitolato Narciso il balletto simboleggia la forza e l’autostima ma anche l’incapacità d’amare.
Il World Dance Day ricorda a tutto il mondo l’esistenza di questa sesta arte, celebrata e amata, dai più grandi ai più piccoli.
Eleonora Poli