Eccentrico e protagonista eroe degli anni ruggenti, Pier Paolo Pasolini festeggia oggi il suo 100° compleanno.
Nato nel quartiere Santo Stefano di Bologna, il 5 marzo del 1922, Pasolini passò l’infanzia in viaggio da una città all’altra a causa dei molteplici viaggi di lavoro del padre Carlo Alberto, ufficiale di fanteria. Seconda casa per lo scrittore diventa infatti Casarsa, in Friuli, dove tornerà varie volte nel corso della sua vita. È proprio tra le campagne casarsese che Pasolini scopre l’amore per la letteratura e tra il 1941 e il ’42 scrisse i versi che comporranno poi Poesie a Casarsa. I versi in dialetto friulano verranno subito notati dai maggiori critici dell’epoca tra cui Gianfranco Contini.
La tesi di laurea sull’opera poetica di Giovanni Pascoli segnano il successo del Pasolini-letterato giusto prima dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale. Costretto a arruolarsi a Pisa nel ’43, fugge a Casarsa una settimana dopo rifiutatosi di cedere le armi ai tedeschi. È un periodo di nascondigli e resistenza per il giovane che continua a impegnarsi letterariamente, insegnando sporadicamente in una scuola elementare. Lì iniziano i primi tormenti d’amore che lo porteranno a una vita sempre più sregolata.
Negli anni ’50 si trasferisce a Roma dove conosce autori importanti come Giorgio Caproni, Attilio Bertolucci e Carlo Emilio Gadda. Pochi anni dopo spedisce all’editore Garzanti il manoscritto di Ragazzi di vita, romanzo di svolta del giovane autore, incentrato sulla prostituzione maschile.
Dagli anni ’60 diventa punto di riferimento anche per la Settima Arte romana. Dirige film come Mamma Roma, con la grande Anna Magnani, e Accattone presentato alla Mostra del Cinema di Venezia nel 1961 e primo film italiano a ricevere il bollino di vietato ai minori di 18 anni. Amico di Federico Fellini, Sergio Bertolucci, Alberto Moravia, Pier Paolo Pasolini scala in fretta l’Olimpo romano diventando un nome importante.
Fu protagonista di numerose vicende giudiziarie. Il primo processo risale al 1949 quando fu accusato di adescamento di minore e atti osceni. Secondo l’accusa, l’intellettuale avrebbe corrotto tre minori per coinvolgerli in atti di masturbazione. Al termine venne prosciolto dall’accusa di adescamento ma condannato per quella di atti osceni a una pena che venne interamente condonata per indulto. L’etichetta di poeta maledetto però gli rimase come biglietto da visita e gli causò problemi nell’ambiente politico e in quello accademico. Fu accusato di favoreggiamento per aver dato un passaggio a due ragazzi coinvolti in una rissa e di rapina a mano armata. In totale ricevette 24 denunce e querele.
Anche le sue opere non sono state da meno. Ragazzi di vita venne citato in giudizio per essere al limite del pornografico mentre il lungometraggio La ricotta verrà sequestrato lo stesso giorno di uscita per “vilipendio alla religione di Stato”.
Ma lo spettacolo più grande lo regalò la sua morte. La notte del 2 novembre 1975 il corpo di Pasolini venne rinvenuto nella sua stessa auto sulla spiaggia di Ostia, vicino Roma. L’intellettuale venne assassinato e travolto dalla sua stessa auto più volte. Il colpevole, Giuseppe Pelosi, confessò di aver reagito a delle pretese sessuali da parte di Pasolini che avrebbe poi colpito con un’arma improvvisata. Il brutale omicidio però suscitò subito dubbi e teorie, prima fra tutte quella di Oriana Fallaci di un complotto premeditato forse con l’ausilio di altre due persone.
Le teorie sulla sua morte sono molteplici e impossibili da elencare chiaramente. Chiaro è come anche negli ultimi momenti di vita, e oltre, sia stato sulla bocca di molti. Scrive Moravia:
La sua fine è stata al tempo stesso simile alla sua opera e dissimile da lui. Simile perché egli ne aveva già descritto, nella sua opera, le modalità squallide e atroci, dissimile perché egli non era uno dei suoi personaggi, bensì una figura centrale della nostra cultura, un poeta che aveva segnato un'epoca, un regista geniale, un saggista inesauribile.
Ribelle o rivoluzionario, è difficile trovare l’aggettivo giusto per questo scrittore, autore, regista, pittore ma ancora sceneggiatore, traduttore, saggista. L’eredità di Pasolini è incalcolabile, non c’è arte che non vi sia debitrice.
Eleonora Poli